Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha riportato per il 2022 un aumento in Europa del 48% dei casi di gonorrea, del 34% di quelli di sifilide e del 16% di quelli di clamidia. Sono i dati degli ultimi rapporti pubblicati sulle infezioni sessualmente trasmissibili. Un problema europeo, che si affaccia prepotente anche in questi primi mesi del 2024 in Italia. Sarà però che il boom di malattie sessualmente trasmissibili evidenzia numeri vorticosi nella fascia giovanile che, pur se più avvezza al sesso, resta la prima generazione ad aver subito con insistenza l’ordine impacciato del “usa sempre il preservativo”.

Nello specifico, saltano all’occhio i dati dei primi sei mesi 2023 pubblicati dall’Ats di Milano. 371 casi di gonorrea ( a fronte dei 237 del 2022), 322 casi di clamidia genitale (89 nel 2022) e 200% in più di casi registrati di sifilide tra i giovani rispetto al 2019. Milano eguaglia cifre di grandi città europee e ritrae la fluidità sessuale dei giovani oggi, tra i quali si registra la scarsa educazione in materia di contraccettivi, protezione e salvaguardia personale. Tanto sesso, ma poca consapevolezza.

Giorgia (nome di fantasia) ha 19 anni e ha avuto un mese fa il suo ultimo rapporto sessuale. Ha alternato tre partner nell’ultimo anno e ha spesso usato come contraccettivo il preservativo o, meglio, “fatto usare”. “Da un anno pretendo sempre il preservativo perché altrimenti avrei troppa ansia “, ci svela. “Anche se – racconta – mi capita spesso di ricevere resistenza dai ragazzi che dicono si senta poco con e vogliono fare senza”. Nell’ultimo anno ha avuto la candida, non sa l’origine della malattia, né se ha contagiato qualcuno. Non perché non volesse chiederlo, ma perché se ne è accorta tardi. “Volevo andare dal ginecologo per farmi prescrivere la pillola ma mia madre ha detto di no – confessa –. Poi sono riuscita ad andarci e il ginecologo mi ha detto che avevo la candida da un po’, forse anche da un anno”.

Nel sesso, le sue fonti di informazioni, ammette, sono stati internet e gli amici. La famiglia non le ha mai accennato qualcosa, nonostante sapesse che era attiva sessualmente e anche molto più precoce di alcuni suoi coetanei. “Facevano finta di non sapere, e lo fanno ancora – aggiunge – e solo mia nonna mi ha chiesto più di una volta se usassi il preservativo, se volessi la pillola. Ho scopato la prima volta a 14 anni e avrei voluto tanto sapere che il preservativo non mi proteggeva solo dal rischio di restare incinta, ma anche da altro, e infatti lo feci senza”.

Filippo (il nome è di fantasia), 22 anni, dice di fare sesso spesso, una volta ogni due settimane, con partner occasionali principalmente. Ammette di non usare il preservativo perché non gli piace, perché è una sua perversione, dice. I rapporti sessuali senza protezione non sono rimasti senza conseguenze, anche se negli ultimi tempi Filippo si sta accorgendo di dover essere più responsabile. “Nell’ultimo anno ho avuto i condilomi, dei brufoli bianchi intorno all’ano – ci rivela – e ho dovuto sottopormi a due interventi per bruciarli”.

Per Filippo le fonti di informazioni sul sesso sono state principalmente i porno, ci rivela. “Il primo porno l’ho visto prima di fare sesso la prima volta. Ma mi è servito – sostiene – perché nel tempo ho capito cosa mi piaceva, cosa mi eccitava di più. E oggi li guardo quasi tutti i giorni”. Ha avuto la fortuna di avere una madre con cui parlare, con cui il sesso non è mai stato un tabù, anche se i discorsi spesso si limitano a un “usa le precauzioni, fai attenzione”. “Non concepisco però che nelle scuole non se ne parli, fanno passare per anormale il normale”, conclude, portando a galla il grande nodo che avvolge e strizza questo disastro infettivo.

Parlare. Partire dalle scuole che sono il primo stadio di maturazione dell’individuo in cui c’è la possibilità di confronto con coetanei e adulti. Perché non sfruttarlo? Si potrebbe dire che il preservativo protegge dalla clamidia o consigliare la PrEP ai maschi gay per non contrarre l’Aids o spiegare ai partner fissi che prima di farlo “senza” devono assicurarsi di non essere infetti. Se sono i giovani proprio le vittime di una sessualità troppo fluida e poco controllata, tutto nasce dall’assenza di giuste nozioni e di riflessioni? Intavolare il discorso, cancellare gli stereotipi e rispondere alle tante domande che chi si affaccia al mondo sconfinato del sesso pone ai più grandi. Perché parlarne non ne toglie il fascino, ma ne prepara il piacere, fisico e mentale.

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