A due mesi dalla fine della sua presidenza, Biden avrebbe autorizzato l’Ucraina a usare gli Atacms (Armi Tactical Missile Systems), missili americani a lungo raggio per attaccare la Russia sul suo territorio. Si tratta di missili che potrebbero avere una gittata superiore ai 300 chilometri, che da tempo richiedeva Zelensky. La notizia è stata rivelata dal New York Times, che ha citato fonti anonime dell’amministrazione Biden, ma ancora non trova conferma ufficiale. Potrebbe trattarsi di una decisione seguita al coinvolgimento di soldati nordcoreani nella guerra, circa 10mila uomini che potrebbero essere impiegati con le forze armate russe contro gli ucraini barricati nella regione russa di Kursk, persa dai russi nella scorsa estate.

“L’uso da parte del regime di Kiev di missili a lungo raggio per attacchi sul nostro territorio significherà il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e dei suoi alleati nel combattimento contro la Russia, nonché un cambiamento radicale nell’essenza e nella natura del conflitto. In questo caso, la risposta della Russia sarà appropriata e tangibile”, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, che ha parlato di interruzione dei rapporti con gli Stati Uniti in caso di attacchi con i missili a lungo raggio.

In un’intervista all’agenzia Tass il presidente della Commissione esteri della Duma, Leonid Slutsky, ha dichiarato: “Attacchi con missili americani in profondità in territorio russo inevitabilmente porteranno a una grande escalation che minaccia di avere conseguenze molto più gravi”. La Russia risponderà nel modo più deciso, ha precisato, affermando che non solo Joe Biden sta rendendo al suo successore più difficile porre fine alla guerra ma anche più difficile evitare un confronto globale.

Il 12 settembre scorso il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che la decisione di usare missili occidentali a lungo raggio contro la Russia avrebbe significato il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e di altri paesi della Nato nel conflitto in Ucraina. Nel passato Putin aveva addirittura minacciato il ricorso alle bombe atomiche tattiche nel caso le armi Usa avessero colpito il suo territorio. L’eventuale impiego dei missili Atacms potrebbe quindi cambiare la natura del conflitto. Se dovesse essere confermato il permesso americano, ciò significherebbe “un ulteriore aumento delle tensioni”, ribadisce il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti. Biden – dice – continua a “gettare benzina sul fuoco e a provocare una maggiore escalation in merito al conflitto” in Ucraina.

Su X, Donald Trump Jr ha accusato il presidente Usa Joe Biden di voler “far partire la Terza Guerra Mondiale”, prima che suo padre, che si insedierà a gennaio, “abbia la possibilità di creare la pace e salvare vite”.


Uno degli impegni che il papà,  neo eletto presidente, Donald Trump, si è assunto in campagna elettorale è stato di limitare gli aiuti a Kiev e porre fine velocemente alla guerra. Ma l’eventuale decisione di Biden di dare il via libera all’uso dei missili Usa a lungo raggio complicherebbe una situazione già molto difficile.

“Il piano per rafforzare l’Ucraina è il Victory Plan, che ho presentato ai nostri alleati. Uno dei suoi punti chiave sono le capacità a lungo raggio del nostro esercito. Oggi, si parla molto sui media del fatto che riceviamo il permesso per le rispettive azioni. Ma gli attacchi non si eseguono a parole. Queste cose non vengono annunciate. I missili parleranno da soli. Di sicuro lo faranno”, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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