Fonte foto: maxcoppeta.it

Opere e performance artistiche che nascono giocando con la forza di gravità. Max Coppeta conosce la materia e sfruttando la legge di gravitazione universale crea capolavori. Dalla combinazione di movimento, azione e suoni è nata la performance “Zero Gravity” presentata ufficialmente alla quinta edizione del ConFusión Festival di València e inserita nell’agenda europea per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

La performance sarà riprodotta in video a Nola (Napoli) il prossimo 5 febbraio. Presso Amira Art Gallery in via San Felice n.16 si terrà la personale di Max Coppeta curata da Cynthia Penna.

Negli spazi della galleria l’artista presenterà anche una raccolta di opere che fanno parte della ricerca “Piogge sintetiche”.

Nel 2012 con “Piogge sintetiche” Coppeta ha creato un percorso esperienziale e visionario in cui utilizza prodotti chimici e tossici per simulare i misteri della natura, conquistando così importanti spazi espositivi a Houston, Los Angeles, Lancaster, Singapore, Tokyo, Caracas, València, Napoli, Milano, Torino, Venezia.

Piogge Sintetiche – riporta sul suo sito internet – è una partitura visiva di un evento naturale riprodotto artificialmente. La finzione si sostituisce alla realtà creando un inganno credibile: un artificio contro natura. L’arte invoca la magia per ridisegnare nuove regole spaziali. Piogge: non più liquide, non più inafferrabili“.

Fonte foto: comunicato stampa. Foto © Rosario Spanò | proDUCKtion.it

La performance “Zero Gravity” che sarà riprodotta a Nola, nasce dall’osservazione delle due sculture ZeroGravity (2013) e Rainmaker (2016) (finalista al Premio Cramum del Museo del ‘900 Milano), che saranno presenti in mostra insieme all’installazione “Strip of Wind”, presentata al Tokyo Metropolitan Art Museum (2016) in occasione dei 150 anni di rapporti diplomatici tra l’Italia e il Giappone, alla macchina scenica “Flow”, presentata insieme all’opera Free Drop alla Reggia di Caserta (2018), e a “Curve di tensione” presentata alla LA Artcore di Los Angeles (2019).

“La gravità è la forza che anima queste opere che, per la prima volta, saranno esposte assieme dopo aver girato il mondo in questi anni. L’idea di riunirle – spiega la Galleria in una nota – nasce anche dalla necessità, in questo delicato momento storico, di meditare sullo stato di “sospensione” in cui è precipitato il mondo”.

Coppeta nasce nel 1980 a Sarno (Salerno) e vive in provincia di Caserta a Bellona. Dopo la laurea in scenografia all’accademia delle Belle arti di Napoli, si specializza in Arti visive e Spettacolo.

La ricerca di Coppeta nasce da una visione ottica attenta alla deformazione della materia in cui si esplorano le capacità di manipolazione della realtà, tramite la riflessione e la rifrazione della luce sui materiali. A questi elementi di costruttivismo, arte concreta e cinetismo, l’artista fonde atmosfere teatrali e visionarie, contestualmente rigorose nella forma, che evidenziano quel senso della percezione ora distorta, mutante, irreale e ambigua, destinata a sancire un’attrazione atemporale con la sfera emozionale.

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