Per la prima volta dall’introduzione delle zone a colori, l’Italia da lunedì sarà tutta in zona gialla. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia, ha firmato un’ordinanza che dispone il collocamento in zona gialla dell’unica regione rimasta in arancione, la Valle d’Aosta.

A distanza di sei mesi dall’istituzione della divisione delle regioni e province autonome in aree colorate in base al rischio di contagio da Covid-19, l’Italia intera potrà finalmente allentare le restrizioni anti-Covid. Non ancora a livello di zona bianca, zona in cui più nessuna area è stata collocata da quando il 29 febbraio ci è finita la Sardegna, rimanendoci per venti giorni prima di passare direttamente all’arancione.

Da lunedì, quindi, non ci saranno zone rosse e arancioni, solo gialle. In zona gialla sono aperti negozi, nei bar e nei ristoranti è permesso il consumo al tavolo esclusivamente all’aperto. Sono consentiti gli spettacoli aperti al pubblico nei teatri, nelle sale da concerto, in cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto. Sono aperte le piscine ed é permesso praticare all’aperto sport da contatto e di squadra, oltre a quelli individuali. Il decreto legge approvato il 21 aprile scorso dal Consiglio dei ministri  dà la possibilità di recarsi in un’abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle ore 5 alle 22, a quattro persone che potranno portare con sé i figli minori, disabili e persone non autosufficienti conviventi. Inoltre, è possibile spostarsi verso regioni dello stesso colore: da lunedì, quindi, non ci saranno restrizioni per muoversi tra le regioni italiane, che saranno tutte gialle.

Migliora la situazione epidemiologica lungo la penisola. Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia restituisce un’Italia in cui si registra in tutte le regioni una riduzione della pressione sui servizi ospedalieri al di sotto della soglia critica. L’indice Rt, che indica la trasmissibilità del virus, continua ad essere al di sotto della soglia epidemica. L’incidenza sull’intero territorio nazionale, inoltre, accelera la sua diminuzione, avvicinandosi a valori che, secondo quanto riporta il ministero della Salute, “consentirebbero una gestione basata sul contenimento”. L’invito è comunque alla cautela, a causa della circolazione delle varianti, che richiede una gestione graduale dell’epidemia.

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