Prima ad Atene, un attentato contro l’auto del consigliere dell’ambasciata, Susanna Schlein. Poi a Madrid, Berlino, Barcellona, Buenos Aires, Basilea, Porto Alegre, La Paz, Basilea e in Italia. In tutto il mondo, da giorni, gruppi di anarchici stanno rivendicando azioni dimostrative a sostegno di Alfredo Cospito, appartenente al gruppo anarchico Fai-Fri (Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale) che da oltre 100 giorni è in sciopero della fame per protestare contro la misura del 41Bis, il regime di carcere duro in cui è ristretto.

A Roma, sabato, scene di guerriglia per degli scontri con la polizia che hanno portato alla denuncia di 41 persone. Poi l’incendio di auto in dotazione di alcune aziende. A Milano sono state bruciate auto della municipale. Con la Fai-Fri (Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale), di cui fa parte Cospito, a mostrare solidarietà al detenuto c’è anche la Federazione anarchica informale. In totale si conterebbero in Italia circa 150 appartenenti ai gruppi anarchici, su cui il Ministero dell’Interno e le forze di polizia starebbero aumentando l’attenzione per prevenire ulteriori azioni dimostrative.

La protesta di Cospito

Alfredo Cospito da oltre 3 mesi rifiuta l’alimentazione e le sue condizioni di salute peggiorano di giorno in giorno. La sua vicenda sta infiammando il dibattito pubblico e politico rispetto alla necessità di condannare al carcere ostativo.

Cospito è stato trasferito lunedì 30 gennaio dal carcere di Sassari a quello milanese di Opera dove esiste una struttura migliore per curare chi ha una salute attualmente cagionevole come la sua (di recente si è rotto il naso a seguito di una caduta). Intanto le proteste, gli scontri, le azioni dimostrative effettuate da chi è solidale con l’anarchico si moltiplicano in Italia e in altre città del mondo.

Generalmente riservato ad appartenenti alla criminalità organizzata, al 41bis è stato condannato a quattro anni anche lo stesso Cospito, in carcere da 10 anni per la gambizzazione nel 2012 dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Successivamente Cospito è stato riconosciuto colpevole anche per aver piazzato, nel 2006, due ordigni all’interno dei cassonetti nei pressi della stazione dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo.

Il governo presieduto da Giorgia Meloni ed esponenti della sua maggioranza sostengono che la misura cautelare per Alfredo Cospito sia giusta, vista anche la serie di attentati degli ultimi giorni che proverebbero una sorta di legame tra il detenuto e il mondo anarchico. Al contrario, alcuni giuristi, gruppi antagonisti e personalità della società civile, ritengono eccessiva la pena e si battono affinché sia modificata.

L’accusa di strage, il 41bis e i vari attentati

Per quell’atto del 2006 in provincia di Cuneo, Alfredo Cospito, nato a Pescara 55 anni fa, è stato condannato dalla Corte di Appello a 20 anni per l’accusa di strage. Ma è la sentenza della Cassazione ad aver determinato il trasferimento al 41bis: Cospito è stato ritenuto dai giudizi colpevole di strage contro la sicurezza dello Stato e la pena per condanne del genere prevede l’ergastolo ostativo, cioè un regime carcerario duro senza alcun beneficio (dalla lettura dei giornali a quello dei libri alla limitazione delle visite).

Al 41bis Alfredo Cospito dovrebbe rimanerci in totale per 4 anni ma sin da subito, dallo scorso maggio, si è sempre opposto. Da oltre 3 mesi, l’appartenente Fai-Fri (Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale) ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame per chiedere all’autorità giudiziaria di rivedere la pena. Il prossimo 7 marzo, con un anticipo di un mese rispetto alla data originaria, la Cassazione si esprimerà sul ricorso di Cospito che già si è visto respingere quello del Tribunale di Sorveglianza di Roma. La difesa ha presentato un’istanza anche al ministro della Difesa Nordio.

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