Fonte foto: Difesa Ucraina

Nel 21esimo giorno di guerra in Ucraina, non si fermano i bombardamenti. Il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che il Paese potrebbe restare fuori dalla Nato, ma ciò non è bastato a bloccare l’invasione russa.

Nei negoziati che si sono svolti fino ad oggi, non è stato trovato un accordo per fermare la guerra. L’ultimo incontro tra la delegazione russa e quella ucraina, però, ha aperto qualche margine di ottimismo. I colloqui di pace con la Russia stanno iniziando a “suonare più realistici” secondo Zelensky. E anche per il negoziatore ucraino, Mykhailo Podolyak, pur essendoci “contraddizioni fondamentali”,  c’è “certamente spazio per il compromesso”.

“Non siete soli. La vostra battaglia è la nostra battaglia”, ha detto il primo ministro sloveno arrivato ieri a Kiev in treno con i primi ministri della Polonia e della Repubblica Ceca per incontrare Zelensky e esprimere sostegno all’Ucraina, nonostante i rischi per la sicurezza. Il polacco Mateusz Morawiecki ha detto che nella capitale dell’Ucraina si fa la storia: “È qui che la libertà combatte contro il mondo della tirannia. È qui che il futuro di tutti noi è in bilico”, ha twittato. Morawiecki ha aggiunto che l’Ucraina può contare sull’aiuto dei suoi amici.

A Kiev è cominciato un coprifuoco di 35 ore. La città è bersaglio di bombardamenti. Il sindaco ha parlato di “un momento difficile e pericoloso”.

Nei pressi della capitale ucraina sono stati uccisi, ieri, due giornalisti di Fox News, Pierre Zakrzewski, 55 anni, cittadino irlandese, e Oleksandra Kuvshinova, 24 anni, ucraina. Il loro veicolo è stato preso di mira dalle truppe russe. Ferito il collega Benjamin Hall, 39 anni.

“Sono grato a tutti coloro che hanno rischiato la vita per mostrare al mondo cosa sta succedendo in Ucraina”, ha detto il segretario di stato degli Stati Uniti, Anthony Blinken, su Twitter. Poi ha condannato “le continue violenze della Russia, che – ha affermato – stanno mettendo a rischio la sicurezza di giornalisti e altri operatori dei media in Ucraina”.

Domenica, un altro giornalista era stato ucciso a Irpin, lo statunitense Brent Renaud, ammazzato a un posto di blocco delle truppe russe.

A Mariupol la Russia continua il suo assalto. Beni di prima necessità scarseggiano e molte persone sono stipate nei seminterrati. Una piscina e un teatro dove si erano rifugiati circa 1.200 civili è stato colpito da una grande bomba russa.

Secondo l’Onu, il numero totale di rifugiati dall’Ucraina ha superato i tre milioni.

Mentre le nazioni occidentali impongono ulteriori sanzioni alla Russia, il Cremlino ha reagito bloccando l’ingresso nel Paese al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, al figlio Hunter e ad altri 12 funzionari statunitensi, tra cui il Segretario di Stato Antony Blinken, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin, l’addetto stampa Jen Psaki e l’ex Segretario di Stato Hillary Clinton. Tra le misure previsto anche il congelamento di tutti i beni detenuti in Russia.

Il presidente ucraino Zelensky oggi è intervenuto al Congresso degli Stati Uniti in un discorso virtuale. Ha chiesto un maggiore sostegno occidentale e ha mostrato un video sulle atrocità commesse dalla Russia. Gli Stati Uniti hanno promesso altre armi all’Ucraina, per un valore di un miliardo di dollari.

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