“Racconti di Odessa” di Isaak Babel è una raccolta di racconti scritti tra il 1923 ed il 1932. Al centro delle vicende vi è la comunità ebraica di Odessa, nonché banbiti, mercanti e molti altri personaggi che popolano il quartiere ebraico della Moldavanka (e non solo).

Si tratta di un’opera tanto preziosa quanto significativa nell’ambito della letteratura russa e ucraina, ma per comprenderla a fondo bisognerebbe soffermarsi sulla storia dell’autore ucraino, che a differenza di Gogol e Bulgakov è molto meno conosciuto.

Babel è nato a Odessa il 1° luglio 1894, da una famiglia ebraica. In quel periodo vi era un grande esodo di ebrei dall’Impero russo. Lo stesso autore sopravvisse a pogrom, ossia alla sommossa popolare di carattere antisemita (spesso supportata dalle autorità), che ebbe luogo nel 1905. Diversa sorte toccò al nonno Sojl, che fu ucciso.

Negli anni successivi, dopo diverse peripezie legate alla sua origine ebraica, Babel si laureò a Kiev all’istituto di Finanza e Affari. Poi si trasferì a Pietrogrado, dove conobbe Maksim Gor’kij, il suo mentore. Dal 1917 al 1922, Babel combatté nella guerra civile russa, lavorò come traduttore per il servizio di controspionaggio e più tardi, tra il 1919 e il 1921, partecipò come giornalista alla campagna di Polonia.

Nello scrivere “Racconti di Odessa”, Isaak Babel trae ispirazione da tutte queste vicende che ha vissuto in prima persona. Nei suoi racconti è vi senza dubbio l’influsso di scrittori come Gogol, e ciò lo si può riscontrare nello stile dell’autore, nella sua costante tendenza ad esasperare eventi ed esistenti e nelle atmosfere quasi fantastiche. Diversamente da altri autori russi e ucraini, però, Babel adotta uno stile unico, rendendo così i suoi testi delle opere che recano l’impronta del genio.

Trama

Nella prima parte dei racconti, a prendere voce sono i malavitosi che popolano la città di Odessa, in particolar modo il celeberrimo Benja Kirk, un giovane assuefatto dalla smania di potere. Qui si intrecciano feste nuziali, intrighi, lotte per il potere. Sullo sfondo è raffigurato il porto di Odessa, importante snodo commerciale che ospita etnie disparate.

Il libro si apre così: il malavitoso Benja Krik viene informato che la polizia è intenzionata a fare una retata proprio il giorno delle nozze di Dvojra, la sorella. La festa viene descritta in modo minuzioso e dettagliato e non verrà interrotta, poiché Benjamin Kirk, per impedire alla polizia di intervenire, brucia la caserma.

In “Gente di Odessa” si assiste ad altri episodi di violenza: Josif, il figlio della venditrice di polli di piazza Seredonskaja, viene ucciso per mano di Savka Bucis. Proprio nel giorno del funerale di Josif, Benja Krik viene soprannominato “Il Re”. A raccontare la storia è il becchino Reb Are-Lejb.

“Il padre” è invece una storia incentrata sulla vendetta. L’anziano Froim Grač, decide di stringere un’alleanza con Benja Kirk poiché vuole mandare a monte i piani di Kaplun, un ricco droghiere della città che ha rifiutato di sposare sua figlia.

Il racconto Ljubka il Cosacco è ambientato in una locanda. Al centro della vicenda vi è l’ostessa Ljubka, soprannominata “il Cosacco” per via del suo carattere. La storia di Ljubka si intreccia con quella del capo macchinista del Plutarco, una nave che provvede a far arrivare le merci di contrabbando nella sua locanda. Alla fine del racconto, l’ebreo Cudečkis, figura legata agli affari di Ljubka, sarà promosso amministratore della locanda dopo aver aiutato l’ostessa a svezzare il piccolo Davindka, figlio di Ljubka.

“Tramonto” e “Froim Grač” racconta di come Benja Kirk sia salito al potere rimpiazzando i vecchi padroni della Moldavanka. Al centro delle vicende in “Tramonto” vi sono il padre di Benja Kirk, Mendel Kirk, Levka e Dvojra. Qui si ripercorrono le complicate vicende della famiglia Kirk. Mendel Kirk è un uomo caduto in rovina a causa della sua cattiva condotta e della sua vita criminale. Dopo aver fatto fallire l’impresa di famiglia, Mendel Kirk è destinato a mettersi da parte per lasciar spazio a Benja, che non aspetta altro. La data di questo racconto rimane ignota.

Racconto mai pubblicato durante gli anni di vita dell’autore, “Froim Grač” è la storia dell’assassino di Froim Grač, bandito storico di Odessa. Con la sua morte si sancisce la fine di un’era criminale.

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