A circa una settimana dalla strage di bambini in Texas, negli Stati Uniti si registra un’altra sparatoria di massa. In un ospedale di Tulsa, in Oklahoma, un uomo armato di un fucile e una pistola ha ucciso quattro persone e ne ha ferito altre dieci prima di togliersi la vita.
“Aveva un fucile e una pistola sulla scena, in quel momento”, ha riferito alla stampa il vice-capo della polizia, Eric Dalgleish. Nessuna informazione è stata fornita sul movente dell’attacco. Erano le 16,52 (ora locale) quando la polizia è stata allertata. Gli agenti sono arrivati sulla scena del crimine in 3 minuti – secondo le informazioni fornite da Dalgleish – hanno sentito degli spari nell’edificio “e questo è ciò che li ha indirizzati al secondo piano”. “Il sospetto – ha rivelato Dalgleish – è un uomo nero, che riteniamo possa avere tra i 35 e i 40 anni di età”.
Nella sparatoria sono stati uccisi tre dipendenti dell’ospedale e un paziente. In una successiva conferenza stampa, convocata oggi, la polizia ha comunicato i nomi delle quattro vittime: il dottor Preston Phillips, la dottoressa Stephanie Husen, Amanda Green e William Love.
Sulla base dell’attività investigativa finora svolta, gli inquirenti ritengono che l’obiettivo del killer fosse il dottor Phillips. Il capo della polizia di Tulsa, Wendell Franklin, ha detto che l’autore dell’attacco “ha incolpato il dottor Phillips per il dolore in corso” dopo un intervento chirurgico subito al St Francis Hospital il 19 maggio.
Sulla scena del crimine è stata rinvenuta una lettera in cui il sospetto chiarisce che “è entrato con l’intento di uccidere il dottor Phillips e chiunque si fosse messo sulla sua strada”. Per portare a termine i piani, l’assassino si era armato di una pistola e di un fucile semiautomatico AR15 acquistato poche ore prima della sparatoria.