Oltre il 35% dei ragazzi e bambini con disabilità è stato vittima almeno una volta di un episodio di violenza fisica, psicologica, emotiva, sessuale e verbale legato all’uso di servizi di messaggistica, piattaforme social o di gaming online.

In più, il 30% delle persone con disabilità è a rischio esclusione sociale, elemento che le rende particolarmente vulnerabili alla minaccia della rete: dall’uso improprio dei social network alla gestione non sicura delle credenziali di accesso ai servizi digitali, dal cyberbullismo fino alla manipolazione psicologica.

Tali dati, assolutamente allarmanti, sono emersi nel corso del secondo incontro formativo organizzato al Teatro Gianelli di Roma dalla Cyber Security Foundation che ha visto la partecipazione dei vertici della Polizia postale, dei carabinieri e diverse realtà del terzo settore.

Secondo Marco Gabriele Proietti, che della Cyber Security Foundation è fondatore e presidente, “le persone con disabilità sono tra le più esposte ai pericoli del web, eppure sono spesso escluse dai percorsi di educazione alla sicurezza informatica. È una lacuna che non possiamo permetterci. In un’epoca in cui la digitalizzazione permea ogni aspetto della vita quotidiana – aggiunge il presidente, ricordando l’impegno della sua fondazione per la protezione dell’identità digitale – le persone con disabilità si trovano spesso ad affrontare barriere invisibili ma insidiose, che ne limitano la sicurezza e l’autonomia online”.

A intervenire all’evento anche Alessandra Locatelli, ministro per la Disabilità, che sottolinea come in Italia “oltre 10 milioni di persone hanno subito violazioni informatiche (il 32% appartiene alla ‘Generazione Z’) – hanno fatto sapere nel corso dell’incontro – e tra le fasce più deboli della popolazione la probabilità di cadere vittima di truffe, adescamento online e attacchi informatici è ancora più elevata”.

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