Fonte foto: Pacific dialogue (twitter)

Sono passate due settimane dalle alluvioni che nella provincia di Henan hanno creato morte e devastazione e la Cina non ha ancora smesso di contare i suoi morti. Dalle decine di vittime accertate nelle prime 24 ore della catastrofe climatica, il bilancio ha continuato ad aggravarsi, pesantemente: ad oggi le autorità cinesi riferiscono di 302 morti e di 50 dispersi.

Nel complesso sono state 13 milioni le persone colpite, circa 9mila le case distrutte e ammontano a 53 miliardi di yuan (quasi 6 miliardi di euro) le perdite economiche subìte. Numeri, questi, rivelati dalle autorità locali.

In una delle città più danneggiate dalle inondazioni, Zhengzhou, il sindaco Hou Hong ha riferito che 39 persone sono state trovate morte nei parcheggi sotterranei e 6 sono morte nel tunnel che attraversa la città. Indagini sono state avviate per chiarire i motivi per cui dopo le inondazioni non sono state sospese le scuole e la metropolitana, dove 14 persone a causa degli allagamenti hanno perso la vita, intrappolate dall’acqua.

Mentre si va avanti nella ricerca dei dispersi, i residenti si stanno impegnando in prima persona nella ricostruzione. A Xinxiang la popolazione ha formato una catena umana per erigere gli argini lungo le rive del fiume.

Con l’aumento esponenziale del numero delle vittime a 302, il Consiglio di Stato cinese – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, che opera sotto il suo controllo – ha deciso di avviare un’inchiesta per valutare quanto la risposta del governo al disastro sia stata adeguata e per chiarire se la prevenzione si è rilevata inefficiente e necessita di un miglioramento.

Se vuoi sostenere tell, inviaci una donazione o scrivici a info@tellonline.it per la tua pubblicità sul nostro sito.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here