“Non precipitare amore” è il libro d’esordio di Nazareno Barone, uno scrittore e regista napoletano. L’opera, edita dalla casa editrice casertana Officina Milena, è stata pubblicata a Napoli a ottobre. Si tratta di una raccolta di quaranta poesie.

Prendendo in prestito le parole dell’antropologa Daniela Marra, si può affermare che “nella raccolta poetica, c’è la città di Napoli e c’è il tempo cadenzato. Ma tutto quello che è Napoli, talvolta viene trasfigurato in qualcosa di diverso”. Così, la città di Salerno diviene “una bottiglia di rum invecchiato bene”, il mese di gennaio “schiaffeggia come una madre austera”, mentre l’inchiostro della penna evoca alla memoria i ricordi d’infanzia o di una persona cara.

Eppure, leggendolo, verrebbe da dire che il libro “Non precipitare amore” non tende a focalizzarsi soltanto sul mezzo verbale: si ha l’impressione che possa essere “consumato” anche sotto forma di film o di canzone. E questa sensazione, senza ombra di dubbio, è riconducibile alla natura intima dell’autore.

Nazareno, difatti, oltre che ad essere un grande appassionato di jazz e di hip hop, è anche un professionista in campo multimediale: dopo essersi laureato in sociologia, ha diretto videoclip, cortometraggi, documentari ed ha realizzato delle videopoesie presentate al Maggio dei Libri 2021, a San Giorgio a Cremano.

Nazareno Barone

Come egli stesso ha affermato in occasione di una presentazione del libro, “scrivere questa raccolta è stato un tentativo di fare una carrellata Felliniana, un campo lungo di Tarkovsky, o un primo piano di Leone”.

La passione per il cinema e per la musica dunque si è intrecciata al desiderio di scrivere un libro, e nell’opera “Non precipitare amore” si è riversata tutta l’essenza dell’autore. Risulta così difficile classificare uno scrittore così complesso e denso di contenuti, sebbene l’antropologa Daniela Marra lo abbia definito un “poeta urbano”.

Quel che è certo e su cui tutti sono d’accordo è che “Non precipitare amore” è un’opera immediata e pungente che ha l’obiettivo di “aiutare e salvare” il lettore, come le pagine bianche di un libro hanno “aiutato l’autore stesso” nei momenti difficili. “Non precipitare amore”, dunque, è un grido nella metropoli, una metropoli popolata di personaggi che vagano, che si aggirano qua e là, alla ricerca di una cura, di attenzione, ma soprattutto di parole. Parole di conforto.

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